Facebook : cause per diffamazione

Il reato in cui più facilmente possono incorrere gli utilizzatori di Facebook è la diffamazione aggravata dal mezzo di pubblicità: le pene possono arrivare fino a tre anni.
Lo schermo non giustifica le offese. Il principio da non dimenticare per evitare una condanna da sei mesi a tre anni (per non parlare del risarcimento del danno) è che tutto quello che pubblichiamo su Facebook o twittiamo su Twitter potrà essere usato contro di noi davanti a un Tribunale. Non conta con che strumento decidi di offendere la reputazione, ma rileva la mera circostanza dell’aver offeso.
Voleva essere solo una battuta. Qui i social network diventano il principale artefice della nostra condanna. Come faccio a provare al giudice che io quelle offese le ho scritte, ma in realtà non volevo offendere proprio nessuno? Lo schermo ci allontana dal reale e ci fa perdere tutte le carte che potremmo giocarci se la nostra affermazione fosse stata pronunciata chiacchierando al bar con un gruppo di amici, tutti perfettamente capaci di raccontare al giudice il tenore delle nostre parole. Purtroppo, però, il nostro schermo non può testimoniare…
Non sono stato io! Tocca a ciascuno di noi dimostrare che quel qualcun’altro si è intrufolato nel nostro profilo e ci ha rubato anche solo per qualche istante la nostra identità! Non sempre questo è facile e tante volte nemmeno è possibile riuscire a fornire la prova al giudice che le offese al nostro nemico sono il frutto di una scelta di qualcun altro. Le difficoltà crescono quando quelle stesse frasi potremmo averle dette noi. Pensiamo, ad esempio, al caso in cui un nostro collega utilizzi indebitamente il nostro profilo e offenda lo stesso datore di lavoro. Siamo proprio sicuri che riusciremmo a convincere il giudice che tutte quelle offese noi non possiamo averle pensate?
Come se l’avessimo scritto sul giornale. Non solo di una semplice diffamazione potremmo essere chiamati a rispondere. In caso di condanna nessun principe del Foro sarà in grado di evitarci l’aggravante dell’ “aver recato l’offesa con il mezzo della pubblicità”. E’ così che un’offesa diffusa su Internet viene equiparata ad una diffamazione commessa con il mezzo della stampa.
Anzi l’utilizzo di Internet integra l’ipotesi aggravata di cui all’art. 595, co. 3, c.p. (offesa recata con qualsiasi altro mezzo di pubblicità), poiché la particolare diffusività del mezzo usato per propagare il messaggio denigratorio rende l’agente meritevole di un più severo trattamento penale.
Il web 2.0 quindi non può e non deve essere considerato una “zona franca” del diritto, bensì come uno degli ambiti nei quali l’individuo svolge la sua personalità e che necessita di una disciplina idonea ad attuare le tutele previste dall’ordinamento.
L’onore consiste nel sentimento che il soggetto ha di sé e del proprio valore; la reputazione, invece, nel sentimento che di tale soggetto ha la collettività.
L’onore, tutelato dalla fattispecie dell’ingiuria, può essere leso, pertanto, solo in caso di offese rese in presenza del destinatario; la reputazione, tutelata dalla fattispecie della diffamazione, solo in caso di offese fatte in presenza di altri.
Il reato più frequente, che si può verificare in questi casi, è quello di diffamazione. L’inserimento di frasi offensive, battute pesanti, notizie riservate la cui divulgazione provoca pregiudizi, foto denigratorie o comunque la cui pubblicazione ha ripercussioni negative, anche potenziali, sulla reputazione della persona ritratta possono integrare gli estremi del reato di diffamazione, punito dall’art. 595 c.p.
Il reato di diffamazione: disciplina giuridica nel nostro e altri ordinamenti, e riferito ai social network |
Nel diritto penale italiano la diffamazione, è il delitto previsto dall’art. 595 del Codice Penale, rubricato “diffamazione” che recita testualmente:
“Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032.
Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2.065.
Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della
multa non inferiore a euro 516.
Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza o ad una autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate”.
La norma, con un parziale rinvio al delitto di ingiuria previsto dall’articolo 594 del codice penale, punisce chi, comunicando con più persone, offende l’onore o il decoro di una persona non presente. Gli elementi necessari perché si possa configurare questo delitto sono tre:
l’offesa all’onore o al decoro di qualcuno, la comunicazione con più persone e l’assenza della persona offesa.
Marica, ciao! Io sono una delle persone che hanno inoltrato il post incriminato. Tutta questa storia mi ha lasciato molto amaro in bocca, per tutto il malanimo che ne é nato. Io ho solo sentito parlare di te da varie fonti (esclusa quella del post) solo per la questione delle non-autorizzazioni, ma a questo punto mi chiedo se non ho peccato di superficialita´. Quindi sono venuta a cercare il tuo sito per trovare una e-mail a cui scriverti.
La prima cosa che mi è saltata agli occhi è questo post, che è fatto di tre pezzi di altri post che si trovano on-line. Allora forse il problema qui è la non conoscenza della cosiddetta Netiquette. Non che io la conosca (infatti non ho alcun blog), ma una mia amica che ha fatto la stessa cosa é stata letteralmente linciata virtualmente (che parola orrenda!), giusto per farti capire quanto questo viene considerato grave.
Ma questo mi fa perdere di vista quello che volevo scriverti. Io mi sarei aspettata che piombassi a pie´pari nella discussione dicendo: “OK, datemi nome e cognome dei pattern incriminati ed io vi do nome e cgnome di chi mi ha autorizzato”, senza entrare nelle polemiche. Questo mi avrebbe convinto a pieno, mentre il silenzio lascia nel dubbio.
Comunque ho imparato molte cose da questa storia incresciosa, prima fra tutte che il web è un ambiente tristemente violento, e visto che in questo (brutto) periodo della mia vita ho bisogno solo di good vibes ho deciso di far un po`pulizia tra i miei contatti che si muovono in tal senso.
Spero tu voglia rispondermi e che finalmente io riesca ad avere una discussione educata con qualcuno (in realta´con molte persone l’ho avuta, ma in privato, su FB sembra impossibile) ;D
Ciao,
Paola
Vedi, tu sei venuta nel mio blog e mi scrivi ,perchè non occorre un’iscrizione per farlo, avresti trovato anche un indirizzo mail e un telefono , io non so a chi rivolgermi, il gruppo topdown in italiano è un gruppo chiuso, per cui dovrei iscrivermi per mettermi in contatto, e ora non mi sembra il caso, e da nessuna parte trovo un indirizzo mail per contattare le amministratrici del gruppo, che sono responsabili di quello che succede all’interno dl gruppo, nessuna delle quali comunque mi ha contattata personalmente, lo hanno fatto alle mie spalle, attraverso i membri del gruppo, l’ho saputo perchè mi ha avvertito una che è iscritta ; e anche il mio avvocato vorrebbe averlo un indirizzo, ma vigliaccamente nessuna mi ha scritto personalmente e due delle amministratrici si trincerano dietro uno pseudonimo.
Per cui invito formalmente le amministratrici del gruppo “topdown in italiano” ad entrare in contatto con me ,affinchè io possa difendermi nel modo più opportuno per fare terminare questo lingiaggio mediatico alle mie spalle, che trovo vigliacco e ignobile.
Poi io non devo niente a nessuno, saranno gli autori dei modelli pubblicati caso mai che dovrebbero chiedermene ragione, ma se non l’hanno mai fatto, nonostante ci siano i link ,e le denunce di quella cara persona, non pensi che forse sono ben contenti che i loro modelli vengano diffusi anche in altri paesi?
terzo mi contesti che io riporti 3 pezzi di altri post che si trovano on line, prima di tutto ho messo nomi e link e poi ma internet non serve a questo? una volta le informazioni si trovavano sui giornali e i libri e le enciclopedie,ora c’è internet, e allora? sta di fatto che ad istigare la denuncia sono 2 delle peggiori persone che circolano nel mondo del web attorno alla maglia, come mi sembra che dai commenti e da quello che ricevo si possa evincere.
Cara Marica, riporto qua sotto il commento che ho postato pochi minuti fa in un blog tuo competitor, ove i contenuti diffamatori a tuo danno erano evidenti.
Probabilmente il mio commento non sarà pubblicato, quindi ti prego di farlo tu.
Ti abbraccio, Laudomia.
Victor Hugo, ne ‘L’uomo che ride’ scriveva :
L’invidia è una buona stoffa per confezionare una spia.
In questo caso le trame dell’invidia, il peggiore dei peccati capitali, sono di lana.
Frequento il blog di Marica dalla sua nascita e quello che mi piace nei suoi articoli è in particolar modo la ricerca, la traduzione e la divulgazione di quanto la maglia possa offrire nel mondo. Non so se Marica abbia o meno le autorizzazioni degli autori stranieri e credo che neppure le sue invidiose “concorrenti” possano saperlo.Ma so per certo che i post di Marica emergono dal mare di banalità e di copia-incolla che caratterizza il settore e so che, grazie al blog di Marica io e molte mie amiche, siamo entrate con passione in un mondo che prima ci era estraneo. Care signore, fatevene una ragione, Marica è la migliore!
Laudomia Della Rovere
Cominci a piacermi, sono d’accordo con te specialmente nella seconda parte della tua risposta! Il fatto è che si sono sentite offese a quando ho accennato all’invidia e la maggior parte si sono risentite! Commenti che mi hanno fatto capire quanto fosse vero. Poi si sono sprecate in sproloqui, quindi per solidarietà ai miei principi ho lasciato il gruppo! Una cosa non ho capito in tutto questo: cosa entra o esce dalle loro tasche che giustifichi tutto questo accanimento? E poi perché solo con te? Il web è pieno zeppo di “copia e incolla”!!!
Ps: per chi legge….la signora Marica non mi paga, non mi regala pattern e soprattutto la invidio per aver insegnato la maglia al bellissimo Massimiliano Ossini!
Grazie, e non so perchè c’è l’abbiano particolarmente con me,forse perchè da ciò che pubblico trapela l’enorme “je m’enfiche” che ci sta dietro…? Perchè sono persone “piccine”di testa e di conseguenza di cuore, o forse perchè sperano di accaparrarsi in questo modo un po’ di pubblico..ma come vedi non ne nomino mai nessuna, ma so chi sono e le saprò raggiungere al momento opportuno.
Ci mettessero tutta questa foga per boicottare i politici che intervengono nelle varie trasmissioni……forse non saremo in queste condizioni .e poi se sono cosi sicure di quello che affermano perchè non vanno semplicemente a fare una regolare denuncia ?? molto meglio istigare dietro un schermo ! complimenti per come hai reagito.
Statteve accuorti!!!
Brava Marìca, anche questa è informazione. Hai tutto il mio appoggio. Giliola
Buongiorno Marica, non sono tra le tue fan o amichette o lecca piedi( o giù di lì), come ci hanno definito ieri in FB! Non ti ho difeso, ma l’accanimento pubblico contro una persona che abbia o meno sbagliato, senza che ci sia stato poi un vero e proprio riscontro, mi ha dato alquanto fastidio! Pensi di far parte di un gruppo dove ci sia comprensione, aiuto e benevolenza e ti ritrovi a far parte di un gruppo di persone che discutono anche le virgole! Accanirsi poi con una propria iscritta è tutto un dire e ti fa capire quanto poveri siamo tutti. Al commento mio e di altre persone che hanno cercato di chiarire la situazione si è scatenato l’inferno!!! Ora premesso tutto ciò, e nonostante, ripeto, non sia una tua simpatizzante, io ieri ti ho ammirata per come hai portato avanti le cose, senza alzare mai i toni. Non avrei voluto mai commentare perché entrare a far parte di questa cose non mi piace, ma è stato più forte di me, anche perché i discorsi unilaterali non servono nulla! Ti scrivo perché il post sopra mi piace e forse chiarisce le idee! Ho visto la trasmissione e l’ho condivisa sul mio profilo perché mi è piaciuta, punto! Poi quello che fai o non fai non mi interessa,( tanto mi hanno già accusata di essere consenziente alla pubblicazione illegale!!!)ma per questa faccenda hai tutta la mia stima!
Ho scoperto che un metodo per infangare è..gettare fango anche se non ci sono i presupposti, intanto infangano, poi starà alla persona infangata doversi difendere e dimostrare il contrario; il fango in questo caso riguarda l’accusa di:
A) pubblicare traduzioni non autorizzate: ho già spiegato che primo non è vero e poi, siccome metto il link, solo i diretti interessati caso mai potrebbero rammaricarsene o denunciarmi, invece le 2/3 volte che è successo si è trattato di una civilissima richiesta di eliminazione del modello, cosa che io ho prontamente fatto.
B) pubblicare modelli in vendita su Ravelry..non è assolutamente vero, anche io ho dei modelli in vendita per cui non farei mai a nessuno un simile danno, anzi mi sono adoperata per incrementare la vendita di qualche modello promettendone la traduzione in italiano dietro dimostrazione che l’originale era stato acquistato; ho naturalmente avvisato l’autrice, che all’epoca mi ringraziò ma si dichiarò non interessata , in quanto non sarebbe poi stata in grado di rispondere alle acquirenti italiane; solo che ,visto il successo del modello, poco tempo dopo chi ha approfittato della situazione? proprio una tra quelle che ora mi danno addosso, che fa parte dello stesso gruppo, e ha un blog, e ha pensato bene di offrire la sua traduzione allìautrice che ha accettato.
la sessa “signora” tra l’altro, nel suo blog ha pubblicato un modello che ora è in vendita su Ravelry:”meredith” e svariati altri modelli che provengono da libri regolarmente in vendita , di Debbie Bliss, o da siti come Bernat, lion Brand e altri,tanti altri e tanti altri libri, e pagine tratte da libri di fiori ad esempio; per cui ho invitato le pertecipanti a quel gruppo a fare prima di tutto pulizia in casa loro..
Definisci “leccapiedi”le persone che mi manifestano solidarietà, e perchè poi? che vantaggio trarrebbero dal leccarmi i piedi? forse stabilisco con loro un rapporto più stretto, o le pago ? perchè non pensare che invece sono giustamente indignate per questo orribile tentativo di linciaggio, all’unico scopo di farmi fuori.. tra le partecipanti al linciaggio ce ne è una che partecipa attivamente a qualsiasi forum, sito ecc che parli di maglia e che fin dall’inizio mi ha dato addosso,incitando le colleghe con frasi come;”mandiamola al rogo,”prima o poi la prenderanno, quella”, “ma non ha una vita?:” e credo che il problema fosse che improvvisamente usciva fuori un’altra che sapeva tradurre,e credo anche benino.
Poi forse do fastidio perchè metto a disposizione di tutti quello che conosco o via via imparo, in inglese questo si chiama “share”, condividere.
..e poi che altro?che sono fortemente indivualista,mi dedico a quello che mi piace, ho 5 nipoti e poco tempo per le sciocchezze; è anche un fatto di età, alla soglia dei 70 anni, non amo i gruppi, i circoli, e come in questo caso “le sette”, lavoro a maglia da sola..
PS:dimenticavo, sono stata accusata di non conoscere la punteggiatura.. beh, signora mia..!
Direi quasi lapidario! Ben fatto e decisamente comprensibile.
Chi ha orecchi per intendere..qui occhi, visto che si legge..ma oltre a orecchi e occhi anche dotazione di cervello con idonee aree è auspicabile.
cara Marica, ricorda le sagge parole che Virgilio disse a Dante: “non ti curar di loro ma guarda e passa…”
sei preziosa per migliaia di persone, se una manciata invece non ti apprezza è solo perchè sei una persona a cui non si può rimanere indifferenti!
però capisco la tua amarezza… io non ho potuto guardarti perchè ero al lavoro, spero che tu ti sia divertita molto!
un sincero abbraccio,
Alessandra